Alcuni analisti si azzardano a dire che ci troviamo in un’era “post-cristiana”, gli antipatizzanti del Papa ritoccano al ribasso le stime delle udienze del mercoledì, Striscia la notizia sbeffeggia i musulmani convertiti al Cristianesimo, costretti al nascondimento dagli ex-correligionari, e internet è pieno di Madonne che prevedono a breve la fine del mondo, in aperto contrasto con il dettato evangelico (Mt. 24,36. “Quanto poi a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio”). Eppure, osserva il card. Angelo Scola, “se giovani di tante parti del mondo sono tra noi per ricevere il Battesimo è segno che la Chiesa è viva”.
Per l’arcivescovo non solo il cadavere è vivo, ma dimostra al mondo di essere ancora in grado di realizzare in sé piena comunione. La veglia in Traditione Symboli, nel giorno tradizionalmente dedicato a Milano alla consegna del Credo ai catecumeni (quest’anno sono presenti nella navata 89 persone: notevole il gruppo degli albanesi), è organizzata con la partecipazione del Coordinamento delle associazioni e dei movimenti, contattati appositamente per sottolineare la “pluriformità nell’unità”.
“Sperimentiamo la fatica del diffidente, all’interno del nostro gruppo, della nostra famiglia, della scuola o dell’università, nella Chiesa, nel lavoro, dentro di noi”. Il card. Scola addita in particolare le differenze nella Chiesa, frutto, lo si ripete più volte nella veglia, della “fantasia dello Spirito”, che arricchisce continuamente il corpo ecclesiale. Così, nel coro del Duomo, accanto ai diaconi e ai monsignori si siedono per la prima volta, tra gli altri rappresentanti, anche i giovani di Alleanza Cattolica. I tempi in cui i militanti erano cacciati dai sagrati e tra movimenti ci si screditava a vicenda, subendo peraltro la medesima diffidenza dei parroci, sembrano, ormai, roba del Paleolitico.
Il card. Scola vuole che sia così. Ritiene che proprio la ritrovata unità tra gerarchia e movimenti sia una base straordinaria per preservare l’uomo contemporaneo dai fumi ideologici delle elites che controllano politica ed informazione. “Quante evidenze fra la nostra gente, quanta forza di edificazione di popolo, quel popolo che abbiamo visto riversarsi lungo le strade di Milano per salutare il Papa!”. Youtube può confermare. “Ragazzi, ragazze, in questa Settimana Autentica guardiamo Gesù e lasciamoci guardare da Lui. (…) Un piccolo abbraccio di pace e di amore, segno di cura, è molto più potente di ogni potere potente, come i martiri del nostro tempo ci documentano”. Il riferimento indiretto è alla cronaca di questi giorni, in particolare all’attentato islamico di Stoccolma, ma in sacrestia ai giornalisti ricorda drammi mai riportati dai media come il riaccendersi degli scontri in Congo, dove sono moltissimi i fedeli cattolici.
Michele Brambilla