Una delle richieste fondamentali della Madonna di Fatima è la consacrazione della Russia e del mondo intero al Cuore immacolato di Maria. Da allora si sono susseguite alcune consacrazioni generali, compiute dai Papi, e numerose consacrazioni locali, attuate da vescovi e parroci in tutto il mondo cattolico.
La consacrazione al Cuore immacolato di Maria si pone nel solco delle consacrazioni, sia mariane che, soprattutto, cristologiche osservabili a partire dalla Rivoluzione francese come strumento di preservazione della comunità dall’errore e dalla Rivoluzione stessa. Le apparizioni del Sacro Cuore di Gesù, avvenute in Francia nel 1647, richiesero specificamente la consacrazione della corona capetingia per preservarla dalla sua futura caduta: Luigi XIV (1643-1715) non ascoltò e la monarchia venne calpestata dai giacobini 90 anni dopo la sua morte.
Il “boom” di consacrazioni locali al Sacro Cuore si toccò in Italia tra XIX e XX sec., l’epoca dell’Opera dei Congressi. La raffigurazione del Sacro Cuore di Gesù è comune negli oratori e nelle chiese ambrosiane, sensibili sia al cristocentrismo devozionale che al Cattolicesimo sociale. La devozione ai Sacri Cuori è, infatti, prettamente sociale: la riparazione dei peccati che Li feriscono implica la restaurazione di un ordine cristiano della società fin dai vandeani.
Ne parliamo di fronte ad una interessante riproposizione. Dal 28 maggio al 4 giugno, la parrocchia di Bussero (MI) decide di rinnovare la consacrazione al Cuore immacolato di Maria in occasione del centenario di Fatima, davanti all’effigie pellegrina della Vergine. L’esempio è doppiamente pertinente, poiché l’abitato è stato consacrato pure al Sacro Cuore di Gesù a fine Ottocento, quando riedificò la chiesa parrocchiale in uno stile, il neogotico, che richiama volutamente la Cristianità in un abitato che fino ad allora era stato profondamente segnato dalle tappe della Rivoluzione, a partire dal Rinascimento. I parroci che si sono succeduti in questi secoli hanno continuativamente richiamato la popolazione proprio con il gesto delle consacrazioni. Bussero ha voluto edificare alla Madonna di Fatima un vero e proprio santuario, posto lungo la strada che conduce alla metropolitana, cioè verso la Milano del lavoro e degli affari.
Nel Messale Ambrosiano la festa del Sacro Cuore di Gesù è presente con il grado di solennità il venerdì dopo la II domenica dopo Pentecoste. Nel messale preconciliare era presente l’antifona che è divenuta, non a caso, l’epigrafe di don Luigi Giussani (1922-2005): “Nel silenzio del mio cuore gioiosamente ti ho dato tutto”. L’assonanza con passi del Cantico dei Cantici ha fatto sì che tutto l’ufficio del giorno fosse rivisto nel 1976 in senso più biblico. Don Giussani è stato il sacerdote ambrosiano che più di tutti ha intuito il percorso disgregante della Rivoluzione e ha tentato di frenarlo con un movimento d’ambiente.
Recentemente si è aggiunta la memoria facoltativa del Cuore immacolato di Maria, il giorno dopo. La facoltatività della memoria è, come nel caso della Madonna di Lourdes (11 febbraio) e dello stesso 13 maggio, sempre più superata dalla prassi popolare. Si chiede a Gesù, per mezzo di Maria, “di essere tempio vivo della tua gloria” (orazione ad inizio dell’assemblea liturgica), che è atque socialem.
Michele Brambilla