La mattina del 4 aprile mons. Mario Delpini parte assieme a don Antonio Novazzi, ancora responsabile della pastorale missionaria dell’arcidiocesi di Milano, alla volta di Cuba, dove nei giorni seguenti visita le missioni che alcuni sacerdoti ambrosiani stanno realizzando sull’isola caraibica, ancora oppressa da un regime comunista.
Don Adriano Valagussa, don Marco Pavan e don Ezio Borsani sono stati inviati a Cuba come fidei donum (sacerdoti diocesani temporaneamente destinati alla missione ad gentes) nel novembre 2017, su richiesta delle diocesi cubane. Appena arrivati i tre preti ambrosiani hanno subito constatato gli effetti di oltre 50 anni di comunismo. Don Ezio non nasconde infatti che “la situazione ecclesiale che incontro qui (…) è quella di una Chiesa di minoranza. Siamo pochi. La maggioranza vecchi. Molti comunque sono indifferenti alla fede, estranei alle cose della religione, non sanno nulla riguardo alla Chiesa e alle pratiche religiose perché non hanno ricevuto nessuna formazione” in proposito, negata loro dall’indottrinamento marxista.
“Stiamo pensando in che direzione muoverci, e ci sentiamo spinti dallo Spirito oggi a percorrere questi due cammini: da Emmaus a Gerusalemme, e da Gerusalemme a Gerico”. La prima direzione è quella dell’annuncio “anche correndo il rischio del rifiuto e dell’insuccesso”; la seconda è quella “del Samaritano che incontra l’uomo ferito, a terra, solo”, come l’ideologia comunista ha lasciato ogni singolo cubano.
Nei suoi giorni di permanenza a Cuba (4-8 aprile) mons. Delpini è ospitato presso il santuario di Nostra Signora della Carità del Cobre (il santuario nazionale cubano) da mons. Dionisio Guillermo Garcia Ibanez, arcivescovo di Santiago de Cuba, ma ha la possibilità di incontrare anche la realtà di numerosi villaggi rurali, dove sono più evidenti i danni del collettivismo.
La missione, però, non è faccenda che riguarda solamente i Paesi esteri, come ricorda durante l’udienza generale del mercoledì Papa Francesco agli oltre 7000 ragazzi ambrosiani che affollano piazza S. Pietro proprio mentre il loro arcivescovo raggiunge i Caraibi: “incoraggio ciascuno a vivere coerentemente la fede testimoniandola ogni giorno con gesti di carità”.