Decenni di predominio politico-ideologico del Cattolicesimo “democratico” hanno inoculato in moltissimi cattolici un civismo ligissimo alle regole, ma incapace di profezia, ovvero di dare una franca testimonianza alla superiore legge divina di fronte ad un mondo moderno che la rifiuta.
In un messaggio diffuso in occasione della solennità del Corpus Domini (31 maggio), l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, tratteggia il tipo umano del cattolico laicizzato e sfiduciato: “i cristiani sono gente per bene. Parcheggiano con criterio, se sbagliano una manovra chiedono scusa (…), parlano di calcio e di politica, un po’ come fanno tutti, si lamentano dei mali presenti, un po’ come fanno tutti”. I credenti, invece, custodiscono un tesoro di gran lunga più grande degli orizzonti angusti imposti dalla mentalità dominante. Per qualificarlo mons. Delpini ricorre alle parole dell’apostolo Pietro: “non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!” (At. 3,6).
Il tesoro autentico dei cristiani è Gesù stesso, che raggiunge con la Sua grazia ciò che la nostra povertà non riesce neppure ad immaginare. “Per questo, ogni anno, i cristiani percorrono le vie della vita quotidiana celebrando la processione del Corpus Domini”, mettendo in campo “il Pane della vita eterna”. Come dice un celebre canto di parrocchia, “il Tuo popolo è in cammino, cerca in Te la vita. Sulla strada verso il Regno sei sostegno col Tuo Corpo. Resta sempre con noi, o Signore!”.
Al termine della processione eucaristica cittadina, che nel 2018 va dalla parrocchia Maria Madre della Chiesa a quella di S. Barnaba, entrambe nel quartiere Gratosoglio (estrema periferia sud di Milano), mons.Delpini si fa ancora più esplicito: parla dell’esistenza di una “memoria malata” in quanto “discarica del tempo passato, l’ingombro dei relitti, il decomporsi dei ricordi che si riducono a cattivi odori e a ruggini pericolose”. I miasmi alimentano il risentimento: “il male ricevuto o immaginato custodito nella memoria malata fa crescere i sentimenti cattivi, il desiderio di vendetta e di rivincita”. Il Cristo eucaristico è il balsamo donato dal Padre per le nostre ferite. “Il sacrificio di Gesù che ama fino alla fine si rende presente nel mistero che celebriamo e stabilisce una diversa relazione con il tempo” perché lo fa Suo.
Il card. Gualtiero Bassetti al termine dell’assemblea CEI del 21-24 maggio ha rilanciato lo studio sistematico della dottrina sociale della Chiesa per tornare ad interpretare adeguatamente il nostro tempo, da più parti definito il “tempo del rancore”. Mons. Delpini lo prende in parola e sale con l’intero episcopato lombardo a Sotto il Monte, dove dal 27 maggio al 10 giugno è ospitata la salma del concittadino S. Giovanni XXIII (Papa 1958-63), per rendere omaggio al Pontefice della Mater et magistra e della Pacem in terris.