Al termine di un corso di esercizi spirituali, presieduti dal vescovo emerito di Bresca mons. Luciano Monari, l’episcopato lombardo rivolge una lettera ai fedeli dell’intera regione, che contiene l’esortazione “lasciatevi riconciliare con Dio e siate benedetti! A volte abbiamo l’impressione che, mentre nelle nostre terre non si riesca a immaginare una società senza Chiesa, sia invece diffusa una mentalità che pensa la vita senza Dio”.
In Lombardia il riconoscimento dell’insostituibile ruolo sociale della Chiesa è ancora molto radicato, tuttavia a molti interessano solamente i “benefici materiali” che la comunità cristiana porta alla società civile. “Ma l’esito dell’estraniazione dal Padre è che il mondo sembra diventato una gran macchina, potente e stupefacente, ma che non sa dove andare e non è attesa da nessuna parte. Ne conseguono disperazione e smarrimento”.
L’uomo disperato e smarrito non fa più figli, come ricorda nelle sue personali sottolineature del documento l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini. “Invochiamo che si facciano avanti donne e uomini che amano la vita e ne desiderano il compimento nella gioia e perciò ascoltino la parola di Dio e la osservino, perché è così che si sperimenta la beatitudine. Donne che amano la vita, al punto da farne dono e da mettere al mondo bambini e bambine non per una specie di soddisfazione personale, un compimento della propria femminilità, ma come dono per altre libertà; che amino la vita la punto da non dare solo la vita, ma anche il senso della vita e cioè che la vita è vocazione, è risposta, e trova la sua beatitudine nell’ascoltare la parola di Dio e nell’osservarla”.
Le vocazione sacerdotali e religiose non vengono da programmi di pastorale vocazionale particolarmente elaborati, o dall’adesione spontanea e senza incertezza a ratio studiorum preordinate, bensì da famiglie sante e prolifiche. Solo chi ha ricevuto la vita in pienezza ed è stato educato a difenderne il valore può considerarla un dono così prezioso da dover essere consacrato al Creatore di tutto.