Nella settimana nella quale si ricorda il 50° anniversario della promulgazione dell’enciclica Humanae vitae del beato Paolo VI (25 luglio 1968), all’epoca difesa in Italia solo dal teologo morale del Seminario ambrosiano, mons. Dionigi Tettamanzi (1934-2017), più tardi nostro arcivescovo (2002-11), si svolge a Barzio (Lecco) l’XI° convegno sulla famiglia, promosso dall’Associazione italiana psicologi e psichiatri italiani.
Il titolo si ripromette di indagare una delle questioni più delicate trattate nell’enciclica, ovvero “l’amore appassionato: la dimensione erotica dei vissuti familiari”. Fino al 1968 era infatti una dimensione poco considerata all’interno del Magistero, concentrato soprattutto sui risvolti sacramentali e sociali della famiglia, in epoche in cui si introduceva il matrimonio civile e la concezione totalitaria dello Stato comprimeva quelli che la dottrina sociale della Chiesa definisce “corpi intermedi”.
Il Sessantotto inteso come Rivoluzione sessuale attaccò direttamente proprio l’unità affettiva e l’intimità della coppia umana. Paolo VI inserì allora i punti fermi che intendeva ribadire all’interno di una profonda riflessione sul valore teologico dell’amore tra i coniugi. La contraccezione artificiale, risolutamente e definitivamente condannata, lede esattamente la comunione tra marito e moglie (che sboccia in una nuova vita) e il suo essere icona dell’amore trinitario.
Don Enrico Parolari, teologo ambrosiano, afferma nelle anticipazioni degli atti del convegno: “si può correre il rischio di dissociare il matrimonio dalla sua dimensione erotica non solo per una concezione che non investe più su un legame matrimoniale integrale e fedele, ma anche per un eccesso di rigidità moralistica che evita di considerare l’importanza e la delicatezza della dimensione erotica per la qualità del legame coniugale”.
La soluzione è stata offerta da Papa Francesco nel IV capitolo di Amoris laetitia, che tratta appositamente queste questioni. “(…) mette a tema proprio l’amore nel matrimonio e, dentro questa riflessione sulla carità coniugale, focalizza l’attenzione sull’amore appassionato (142-152): il mondo delle emozioni, la tensione tra gioia e piacere, la dimensione erotica dell’amore”, che diventa tra i due un momento di autentica conoscenza (“Sì, perché ad amare veramente si impara”). Non a caso il verbo che la Bibbia utilizza per indicare il rapporto sessuale è proprio “conoscere”.
I post-sessantottini gridano ancora “fuori la Chiesa dal mio letto!”, mentre ci sono tradizionalisti che, polemizzando con il Magistero contemporaneo, arrivano a vedere nel matrimonio solo l’aspetto giuridico. Don Parolari mostra invece la perfetta continuità del pensiero della Chiesa. “Chi si scandalizza si è perso le straordinarie catechesi sul corpo di Giovanni Paolo II, che Papa Francesco rielabora in modo chiaro, sintetico e semplice. Purtroppo anche nel dibattito sull’Amoris laetitia, interno ed esterno alla Chiesa, si è perso il cuore di questa esortazione apostolica, che incoraggia alla fedeltà del matrimonio” e ne esplicita le dinamiche spirituali.