Sembra strano perché siamo in pieno inverno, ma tra pochi giorni comincerà la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Panama tra il 22 e il 27 gennaio, pertanto il 10 gennaio mons. Mario Delpini, avendo accanto il responsabile della pastorale giovanile milanese don Massimo Pirovano e don Samuele Marelli, predecessore di don Pirovano e oggi responsabile degli oratori a livello nazionale, convoca i pellegrini ambrosiani in procinto di attraversare l’oceano Atlantico.
La celebrazione di mandato si tiene nella cappella dell’Arcivescovado, più che sufficiente a contenere gli ardimentosi che andranno in America appena ripreso l’anno scolastico e, per gli universitari, agli inizi della sessione d’esame invernale. Difficilmente quando si va così lontano, per di più nel corso della parte lavorativa di gennaio, i numeri dei partenti possono essere assimilati a quelli delle GMG estive su suolo europeo, tuttavia il messaggio missionario che Papa Francesco intende recapitare ai giovani di tutto il mondo è lo stesso di sempre e mons. Delpini ci tiene ad attribuire alla cerimonia di partenza la medesima solennità che ha avuto, per esempio, il mandato verso Madrid 2011 o Cracovia 2016.
Dice l’arcivescovo di Milano a nome di tutta la conferenza episcopale regionale: “sono onorato di rappresentare i Vescovi. Tutta la Chiesa lombarda vi vuole bene, vi stima, vi apprezza, vi invia e apprezza anche i sacrifici che questo comporta”. Non è facile, infatti, compiere questa scelta quando tutto a casa spinge ad aspettare la prossima GMG in Europa. Tuttavia “la prima parola è “io per””, si tratta di giovani abituati a spendersi per gli altri nelle parrocchie e nei movimenti e che si sentono perfettamente in grado di sobbarcarsi questa fatica. Mons. Delpini descrive la loro disponibilità alla missione con le parole con le quali Maria risponde all’angelo nel Vangelo di Luca: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). “Un’espressione che mi ha colpito perché sembra insistere su un aspetto personale affinché ciascuno di voi possa dire, “ecco la serva, il servo del Signore”, facendo un passo avanti nella propria disponibilità a Dio Questo sarebbe un passaggio veramente decisivo” per un ragazzo che sta cominciando a capire quale può essere la sua vocazione nel mondo.
I giovani cristiani nascono per trasmettere a tutti la scintilla dell’incontro con Dio. Il fatto che si impegnino ad andare fino a Panama ha, secondo l’arcivescovo, persino maggiore valore di quando la GMG è più vicina all’Italia. “Di solito quando la GMG è in Europa il numero dei partecipanti è molto più alto. Tuttavia, voi non siete un frammento insignificante, ma una scintilla per un incendio. I giovani devono sentire la responsabilità della fede dei coetanei. Voi dovreste essere quelli che fanno ardere il cuore di altri giovani, comunicando la speranza”, perché è tramite scelte così singolari che si comprende appieno la radicalità della sequela al Vangelo e si diventa davvero affascinanti per i coetanei. Di per sé la mobilità è nelle corde di qualsiasi millennial, tuttavia, ricorda mons. Delpini, “la GMG non è un’occasione per fare un turismo che non costruisce granché e non porta vicino chi è lontano. Voi, invece, dovete costruire la Chiesa di domani, sentendo la vicinanza delle genti che vengono da ogni parte del mondo, ma che sono anche, qui, tra noi. (…) Lontano per sentire vicini tutti i popoli della terra, perché possiate costruire la Chiesa dalle genti” nelle terre ambrosiane.