di Michele Brambilla
A Cernusco sul Naviglio si festeggiano, con un po’ di ritardo, il 100° anniversario della Nuova Cooperativa Agricola Cernuschese (1918), nata all’indomani della Prima guerra mondiale, e il 70° della Cooperativa Edificatrice Constantes (1948), entrambe di ispirazione cattolica. In occasione delle celebrazioni (20 febbraio) il decanato di Cernusco richiama nella località della Martesana l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.
Assieme a mons. Delpini prende la parola l’economista dell’Università Cattolica Carlo Cottarelli, che denuncia: «negli ultimi venti anni non è aumentato il reddito medio. Non era mai successo, dal 1871, che la nuova generazione non stesse meglio di quella precedente». Ha la franchezza di affermare che «[…] sarebbe un errore uscire dall’euro, ma è giusto riconoscere i problemi che ne sono venuti, come i costi di produzione che hanno continuato a crescere più che in altri Paesi europei, come la Germania. Quando aumentano i costi e si condivide la stessa moneta, si perde valore concorrenziale», ma anche che ci sarebbero maggiori contrappesi se, nel frattempo, non fossimo in un inverno demografico.
La natalità è una questione eminentemente culturale. Mons. Delpini denuncia che la terra è saccheggiata da «[…] invasori gentili e ben vestiti, ma implacabili e insensibili», imbevuti di ideologia antiumana. L’odio dell’ideologia sembra implacabile «[…] non si è stancata di insinuare, nell’umanità, l’avidità, l’ossessione dell’accumulare senza misura» e senza considerazione del futuro, ma per sconfiggerla basta non darle più ascolto.
L’uomo, infatti, quando ascolta la parola di Dio torna alla sua “configurazione originaria” di custode del creato. Tanti nostri contemporanei non fanno figli pensando di fare un favore alla natura, intesa solo come piante e animali, mentre invece servirebbe procreare ed educare senza paura uomini che riprendano in mano la Scrittura e il Magistero, fonte della vera ecologia. «La proposta cristiana è quella di scrivere una pratica economica che sia una forma di servizio a Dio» così come descritta da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, da cui si ricava, dice l’arcivescovo ambrosiano, che il mondo è un giardino. «I cristiani si ispirano al giardino che non è una favola, ma la rivelazione della visione orientata da Dio. Visione che dice che la vita è benedetta per tutti e che l’uomo è collocato nel giardino per custodirlo per sé e per le generazioni a venire». Nella visione del giardino custodia e generatività si richiamano l’un l’altra.
«Le tematiche economiche hanno dimensioni così sconfinate che possono ridurre a un senso di impotenza e di rassegnazione che fa considerare velleitaria e ingenua ogni aspirazione a osare un cambiamento», tuttavia «[…] il Papa ci dice che l’opzione locale può fare la differenza rispetto ai macro problemi della macroeconomia. È lì che può nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa» perché l’altro non è un ente astratto. E’ quanto avvenuto all’epoca dell’Opera dei Congressi, quando allo “Stato legale” si è contrapposto coraggiosamente un capillare “Stato reale”. Mons. Delpini non si lascia, quindi, attrarre dalla smania di un “nuovo partito cattolico-democratico” che pervade alcuni ambienti ecclesiali, ma invita a rivalutare l’ambito del “pre-politico” per ricostruire, a partire da quella posizione, un’azione più incisiva dei cattolici nella società contemporanea.
Lunedì, 25 febbraio 2019