Il santuario di Trivolzio, paese natale del Santo, vivrà dal 1 maggio 2019 al 1 maggio 2020 un anno di grazia particolare nel 30° anniversario della canonizzazione. S. Riccardo Pampuri, carissimo alla devozione popolare ambrosiana specialmente tra gli studenti, ricorda a tutti la vocazione alla santità di ogni battezzato.
Di Michele Brambilla
Prendendo in mano il calendario liturgico ambrosiano si noterà immediatamente che la data del 1 maggio offre due possibilità: o si celebra la festa di S. Giuseppe lavoratore, istituita dal servo di Dio Pio XII (1939-58) per contrastare la festa comunista del lavoro che cade lo stesso giorno, oppure si fa memoria di S. Riccardo Pampuri (1897-1930).
Nato a Trivolzio, provincia e diocesi di Pavia, si distinse subito negli ambienti scolastici per la militanza cattolica partecipando al Circolo Universitario Severino Boezio. Era anche membro della locale Conferenza di S. Vincenzo, in molti luoghi antenata dell’attuale Caritas. A soli 21 anni si laureò in medicina e chirurgia e a 24 divenne medico condotto a Morimondo, paese della Bassa milanese fino ad allora noto solo per la bella abbazia cistercense, privata dei suoi monaci nel 1796. Fu proprio nel paese alle porte di Milano che cominciò a spargersi la voce del “medico santo”, che svolgeva i suoi compiti con abnegazione e autentica vicinanza ai malati. Viveva il suo lavoro di laico come autentica missione apostolica e solo a 30 anni, 3 anni prima di morire, decise di farsi religioso, scegliendo però un ordine che da sempre si era distinto per l’assistenza sanitaria, quello dei Fatebenefratelli. Morì il 1 maggio 1930 proprio nell’ospedale S. Giuseppe dei Fatebenefratelli di Milano, che sorge ancora oggi a pochi passi dalla basilica di S. Ambrogio.
Per tutta questa serie di motivi, benché sia un Santo “recente” S. Riccardo è diventato subito uno dei santi lombardi più amati. Ogni settembre, all’inizio dell’anno scolastico, centinaia di ragazzi partecipano ad un pellegrinaggio a piedi che parte da Milano per raggiungere Trivolzio, la cui chiesa parrocchiale è stata trasformata in santuario e custodisce le reliquie del Santo. Quest’anno con una ragione in più, poiché il 1 maggio inizia a Trivolzio il Giubileo di S. Riccardo, concesso dalla Santa Sede al santuario, che vuole ricordare il 30° anniversario della canonizzazione del Pampuri (1 novembre 1989) da parte di S. Giovanni Paolo II (1978-2005).
Come dice don Marco Gianola, prete ambrosiano, cappellano del Policlinico e della Mangiagalli di Milano, la valorizzazione della santità laicale è un grande dono del Concilio Vaticano II (1962-65) e di Papa Wojtyla. «E’ stata una svolta molto importante, perché anche nella Chiesa si è iniziato a capire come la vocazione alla santità non sia strettamente relegata ai sacerdoti, ai religiosi e a quanti fanno voto di speciale consacrazione», ma appartenga a ciascun cattolico fin dal Battesimo.