E’ questo il messaggio del XII convegno sulla famiglia di Barzio. Una famiglia numerosa costituisce un appoggio sicuro nel momento del bisogno ed educa a “virtù civiche” fondamentali come la condivisione e la collaborazione.
di Michele Brambilla
Sabato 3 agosto un centinaio di partecipanti sale presso la Casa di spiritualità “S. Paolo VI” di Barzio, dove si tiene in quella giornata ilXII convegno diocesano sulla famiglia, incentrato quest’anno sul rapporto tra fratelli e sorelle.
L’intervento “di punta” è quello della psicologa cattolica Rossella Semplici, anticipata nei giorni precedenti sul sito ufficiale dell’arcidiocesi di Milano. Semplici spiega che il tema è stato scelto «anzitutto perché in 12 anni non era mai stata affrontata questa dinamica, ci sono studi e ricerche, ma non tanti come nel rapporto tra genitori e figli, piuttosto che nonni. E poi perché in una situazione di disgregazione sociale (sia a livello nazionale sia internazionale) è importante ripartire dalla fraternità che si vive in famiglia». I bambini si aprono al mondo circostante con maggiore facilità quando l’ambiente familiare è per essi una “base sicura”.
Le fasi iniziali del rapporto tra fratelli non sono sempre facili. La psicologa evidenzia che «all’inizio, soprattutto quando ci sono pochi anni di differenza, si sente il nuovo arrivato (il fratello) come un intruso, come qualcuno che si è intrufolato nella famiglia e nei rapporti famigliari», tuttavia crescendo si scopre sempre di più l’altro come un proprio “pari”, fino a rischiare un rapporto simbiotico.
Ad ogni modo, l’importanza dei fratelli si scorge soprattutto nell’età adulta, quando si ha bisogno di appoggi solidi per affrontare le sfide della vita, e molto è determinato dal rapporto che i genitori hanno instaurato con la propria prole. «Se ogni figlio è riconosciuto e valorizzato per quello che è, allora nessuno si sente migliore o peggiore dell’altro, privilegiato oppure no, e questa “uguaglianza” la sperimentano. Poi ci sono dinamiche per cui l’uno riconosce all’altro determinate qualità (il secondo spesso è più facilitato nelle relazioni sociali e nel prendere iniziative)».
Il convegno è introdotto dal teologo don Enrico Parolari, che passa la parola agli altri relatori, tutti psicologi e psicoterapeuti cattolici, per poi concludere tornando sul senso della fraternità nella Bibbia. Il messaggio che si vuole accreditare è che la fratellanza è uno degli elementi cardine della spiritualità cattolica. In famiglia di fratelli è sempre meglio averne, poiché è proprio nell’ambito familiare che si trasmette la fede anzitutto come ethos e si sperimentano sia la condivisione che la collaborazione. Le famiglie numerose sono predisposte “per natura” a diventare semi di comunità virtuose e a loro volta prolifiche.
Tre relazioni del convegno su cinque sono dedicate agli aspetti “patologici” del rapporto tra fratelli, instillando forse più timori che rassicurazioni a chi stesse progettando una famiglia numerosa. Il problema principale delle famiglie ambrosiane rimane comunque dare dei fratelli e delle sorelle ai propri figli unici.
Lunedì, 5 agosto 2019