Se si è fondati su Colui che ha vinto la morte, tutti i “draghi” si possono sconfiggere.
di Michele Brambilla
Chi lo avrebbe detto, il 23 febbraio, che il 15 agosto saremmo andati “tranquillamente” in vacanza e che i milanesi rimasti a casa avrebbero potuto recarsi in Duomo per la consueta Messa solenne, celebrata da mons. Mario Delpini nella solennità dell’Assunzione di Maria? Il coronavirus, però, non se ne è andato, è sempre in agguato a causa dell’arrivo di molti immigrati clandestini, dell’imprudenza dei giovani e dei rientri dai viaggi all’estero, tanto che politici, virologi e genitori cominciano a guardare con timore alla ripresa dell’anno scolastico.
Nell’omelia per la celebrazione delle 11.00 in Duomo mons. Mario Delpini trae spunto dalla situazione complessa di questo agosto 2020 per lanciare una provocazione: «non spaventate i bambini. Per favore, voi sapienti del mondo, voi esperti della vita, voi che create parole e immagini, storie e fantasie, non spaventate i bambini». Un suggerimento che si fonda sulla prima lettura della Messa del giorno (Ap 11,19;12,1-10), la quale descrive la battaglia tra l’arcangelo san Michele, intervenuto a difesa della Donna coronata di 12 stelle, e il drago con sette teste e dieci corna: «non dite ai bambini che l’enorme drago rosso con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi è un nemico invincibile: leggete le scritture, ascoltate la parola di Gesù. Ora si è compiuta, la salvezza, la forza, e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo. Non spaventate i bambini parlando della vita come di un problema, di un figlio come di una spesa, della società come di una giungla ostile, del futuro come di una minaccia oscura», perché la sorte dei popoli è nelle mani di Dio, che non abbandona mai il Suo popolo.
Pensando alle fobie che la pandemia ha instillato a piene mani assieme al virus, l’arcivescovo dice: «non spaventate i bambini insinuando la paura che ogni persona che si incontra è un pericolo, che ogni straniero è un nemico, che la sapienza consiste nel diffidare di tutti. Non spaventate i bambini sfogando le vostre frustrazioni e le vostre amarezze con lamenti interminabili; non permettete alla relazione tra marito e moglie di degenerare in aspri litigi, in parole aggressive e violente, che spezzano vincoli d’amore promessi per sempre. Non spaventate i bambini ripetendo ogni giorno luoghi comuni che sono stati generati per cercare di migliorare il mondo e che inducono a pensare che il nostro pianeta sia inabitabile, che il nostro futuro non sia desiderabile, che le nostre risorse e la nostra intraprendenza sia un pericolo invece che una promessa», perché la Terra è stata voluta da un Padre buono e affidata provvidenzialmente all’uomo perché la coltivi, la abiti, rendendo gloria al Creatore con l’opera delle sue mani. L’arcivescovo contesta anche le ideologie antinataliste: «non spaventate i bambini e non spaventate le donne che possono essere mamme, non insinuate la paura che mettere al mondo un bambino significhi mettere al mondo un infelice: che ne sapete voi, infelici, della felicità dei bambini?».
È ora di riprendere in mano, senza timore, le domande fondamentali dell’essere umano e dare loro la risposta che attendono fin dalle origini: «non spaventate i bambini, non spaventate la mamme, voi che parlate, scrivete, insegnate! Non parlate solo dell’enorme drago rosso che vuole divorare il bambino: dite piuttosto che il bambino è stato salvato e che la vita vince se prima sta Cristo, che è la primizia, e con Lui stiamo anche noi».
Lunedì, 17 agosto 2020