Anche in una temperie storica difficile si aprono varchi ineludibili alla missione
di Michele Brambilla
Intervistato il 12 ottobre da Anna Maria Braccini presso l’Opera card. Ferrari ONLUS, nel giorno in cui l’arcivescovo è insignito del Premio della Riconoscenza nell’ambito del centenario della Fondazione, mons. Mario Delpini osserva che «un centenario vuol dire un invito a ripensare alla storia di questi decenni, e credo che ogni generazione avrà detto: “i tempi che viviamo sono veramente difficili”». Come dare loro torto, pensando a cosa è stato il Novecento? «Ogni generazione ha avuto le sue sfide, ci sono state guerre, crisi economiche, ci sono stati tempi di terrorismo», ma Milano, con le sue istituzioni (assieme all’arcivescovo sono premiati con una medaglia commemorativa il sindaco, Giuseppe Sala, e l’assessore regionale Stefano Bolognini), ha retto all’impeto delle difficoltà con la sua consueta industriosità e la sua indole profondamente solidale.
Allora «un centenario, più che una commemorazione, è un augurio» a proseguire sulla stessa strada dei nostri padri, che si sono donati ai loro «carissimi», come il beato card. Ferrari chiamava le persone bisognose, con abnegazione e concretezza. Milano ha sempre risposto bene alle sfide poste dalla storia, e anche nel XXI sec. non mancherà il suo contributo. Basta fidarsi della Provvidenza. Una fiducia, però, che non deve essere inerte: giusto il 5 ottobre mons. Delpini aveva esortato i giovani del decanato cittadino di Turro a riprendere in mano la Scrittura e a guardare alla testimonianza delle generazioni che ci hanno preceduto nell’evangelizzazione di queste terre.
Il passato non ci è estraneo: la Chiesa è continuità. Il presente, certamente, è foriero di preoccupazioni, basti pensare al “caro bollette”, che comincia ad incidere pesantemente anche sui bilanci delle parrocchie e delle comunità religiose. La Curia arcivescovile si attiva, ritenendo che «la crisi energetica è l’ennesimo campanello di allarme che ci spinge verso una riforma dei nostri stili di vita, per affrontare in modo efficace e capace di futuro il cambiamento d’epoca», per usare un’espressione cara a Papa Francesco. L’invito ad un convegno ad hoc prosegue ponendo un criterio fondamentale: «“Ecologia integrale” e “comunità energetiche” sono parole da introdurre anche nel vocabolario delle nostre parrocchie» senza disgiungere alcuno dei due termini, dato che nel concetto di “ecologia integrale”, così come concepito nella dottrina sociale della Chiesa, sono insite la valorizzazione dell’uomo e la difesa della sua vita dal concepimento alla morte naturale, valori assenti in molto ambientalismo contemporaneo.
«Crediamo che il Signore ci accompagni, crediamo che l’intuizione del card. Ferrari, dei suoi collaboratori e di tutta l’Opera che ne è venuta sia una parola che dice: “abbiamo affrontato tempi difficili, li abbiamo attraversati, forse siamo addirittura diventati migliori”, perciò anche i tempi che aspettano ci aiuteranno ad attraversare i problemi e, forse, a diventare migliori», si augura con tutto il cuore l’arcivescovo.
Lunedì, 17 ottobre 2022