L’uomo di oggi ha dimenticato la gioia autentica, che si raggiunge solo attorno al Signore risorto
di Michele Brambilla
Mons. Mario Delpini consacra, il 18 giugno, l’altare della chiesa parrocchiale del SS. Redentore a Busto Arsizio. Nell’omelia constata che «forse abbiamo dimenticato l’arte di fare festa. Siamo capaci di organizzare molte cose, molti divertimenti, eventi, pranzi. Sembra però che le feste non siano mai soddisfacenti», eppure mai come in quest’epoca ci si picca di costruire dal nulla (e sul nulla…) eventi strabilianti. «Talora sono piuttosto evasioni allegre, piuttosto che feste che rendono contenti e lasciano dentro una gioia duratura», rimprovera l’arcivescovo.
Dalla Bibbia trae, però, l’invito «“Non piangete, oggi è festa!”. Dove si impara a fare festa? Si impara là dove si partecipa della gioia del Signore». Un monito importante, dato che «anche la nostra comunità può essere tentata di vivere le feste con manifestazioni esteriori grandiose e con un invincibile tristezza che amareggia il fondo dell’anima».
Allora «dove si impara l’arte di far festa? Noi vorremmo rispondere: ecco, questa è la casa del Signore», dove Egli offre a tutti noi il suo corpo e il suo sangue, il suo perdono e la sua grazia. Ognuno di noi è diverso dall’altro, ma abbiamo come centro focale l’Eucaristia. Pertanto, «la chiesa che dedichiamo è il segno di una comunità che custodisce la testimonianza della tradizione cristiana e la necessità di conversione per entrare nel mistero di Gesù non cercando di assimilare Gesù ai nostri punti di vista, ma diventando noi simili a Gesù per potenza di Spirito Santo».
Viviamo in un tempo di forti disagi psicologici, soprattutto tra i giovani. Nella cronaca nera si registra, ormai, una triste precocità nei crimini più efferati. La Chiesa, però, si dimostra reattiva, tanto che nella Zona V (Monza) si propone un “laboratorio-speranza” per creare iniziative che uniscano, su questo fronte, realtà ecclesiali e società civile. L’incontro del 30 giugno, nell’Auditorium di via Grigna 13, vede mons. Delpini offrire suggerimenti a partire dal discorso tenuto ai cresimandi a S. Siro, in cui li ha esortati a costruire una “Piazza Paradiso”. All’incontro, ci si ricorderà, era presente anche un gruppo di sindaci: sono in gran parte gli stessi che siedono, dopo un mese, davanti all’arcivescovo nell’Auditorium di Monza.
La nuova evangelizzazione è anche una questione di efficienza, per questo l’arcivescovo sceglie mons. Carlo Azzimonti come nuovo moderatore della Curia, istituendo al contempo mons. Bruno Marinoni vicario episcopale per gli affari economici. Mons. Marinoni deve gestire anche la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone e ha collaborato alla stesura del Bilancio di missione. Come ricorda mons. Delpini nella presentazione dei vicari, «i compiti del Moderator Curiae sono molteplici e riguardano l’organizzazione, il funzionamento e il coordinamento dell’intera struttura della Curia, sia per quanto attiene il personale, sia per quanto riguarda gli strumenti. In attuazione del percorso pastorale annuale ha il compito di coordinare l’azione del Vicari Episcopali di Settore, di elaborare e aggiornare il Calendario diocesano e di coordinare in modo particolare l’azione formativa degli organismi diocesani, parrocchiali e aggregativi», in modo che tutti collaborino alla missione evangelizzatrice. Spesso gli oneri finanziari e la burocrazia sono considerati un ostacolo insormontabile da molti sacerdoti, che non hanno studiato per perdersi tra le carte bollate e i preventivi di spesa. Avere in Curia un aiuto competente, che si dedica specificamente a questo compito, è una sicurezza anche per l’arcivescovo.
Lunedì, 3 luglio 2023