Riforma nella continuità. Vaticano II e anticonciliarismo

In un discorso ormai divenuto famoso, del 22 dicembre 2005, Benedetto XVI ha visto nell’interpretazione del Concilio ecumenico Vaticano II e nella lotta tra due ermeneutiche contrapposte – quella «della discontinuità e della rottura» e quella «della riforma, del rinnovamento nella continuità dell’unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato» – uno dei principali problemi del nostro tempo

Memoria e identità

In un libro molto intimo e personale, scritto nel 2005, con riferimenti alla propria storia, nella modalità domanda-risposta, Giovanni Paolo II, riprendendo delle conversazioni svolte a Castel Gandolfo nel 1993 durante le quali due filosofi polacchi, Jòzef Tischner e Krzysztof Michalski, gli proposero di sviluppare un’analisi critica delle due principali dittature del Novecento, il nazismo e il comunismo, allarga la prospettiva delle questioni sollevate in quei dialoghi mostrando, attraverso un percorso storico-filosofico, l’importanza della memoria delle proprie radici, al fine di risvegliare e tener viva l’identità di un popolo e, più in generale, dell’uomo stesso.